La sventura
"L'Uomo non conosce la sua ora:
simile ai pesci che rimangono
nella rete fatale,
agli uccelli presi al laccio,
l'uomo è
sorpreso dalla sventura
che improvvisa si abbatte su di lui."
Ecclesiaste 9,12
Inspiegabile nella vita umana non è la sofferenza,
ma la sventura.
La sventura equivale più o meno alla morte.
Di vera sventura si può parlare solo quando un evento afferra la vita,
la sradica e la colpisce in ogni suo aspetto sociale, psicologico, e
anche fisico.
La sofferenza appartiene alla vita, è parte integrante della
vita.
Contiene in sé il germe della speranza.
Lascia intravedere la luce in fondo ad un tunnel.
Anche le lunghe sofferenze provocate dalle malattie, sono
spiegabili,
perchè i corpi sono deboli e soccombono alle leggi della natura.
C 'è una spiegazione anche per il fatto che degli innocenti siano torturati, uccisi,
cacciati dal proprio paese, e ridotti in miseria e schiavitù, perchè
esistono
i malvagi, i criminali, i tiranni, e dunque il misfatto si
può spiegare.
Un "arresto in carcere" improvviso, inaspettato, per fatti che non si
conoscono,
non è invece spiegabile, nemmeno con la banalità che la giustizia umana può
sbagliare.
Perchè ci si può aspettare un misfatto da un criminale, da un tiranno, da un malvagio,
ma non ci si
aspetta mai (e non si giustifica con l'imperfezione umana)
nemmeno
la minima leggerezza o negligenza da parte di colui che
dovrebbe essere
il garante
assoluto della tua integrità.
La sofferenza, come rovescio della medaglia, offre il privilegio
di divenire più profondamente uomo,
la sventura ha l 'immenso potere di afferrare l’anima di innocenti
e di appropriarsene da padrona assoluta.
E Dio dove sarebbe?
This is the question!