Giancarlo Sacconi

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Le innovazioni negli anni '80

Dalla ricerca CREL, depurata dai commenti pessimistici dei burocrati politicizzati, analizzando gli investimenti nella innovazione, in particolare gli investimenti delle imprese minori, emergeva come quasi tutte le imprese tendevano ad iperspecializzarsi in talune funzioni. Cioè, quasi tutte erano fortemente concentrate in produzione, in particolare nella specificità della produzione, vale a dire nella produzione di pezzi fisici.
E l’investimento nell’innovazione, era una acquisizione essenzialmente di macchinari. C’era stata anche una fortissima tendenza all’automazione e non tanto per ridurre manodopera, perché nella piccola impresa non c 'erano state espulsioni di manodopera, ma per la convinzione diffusa dell’idea che l’innovazione era un fatto di applicazione di nuovi macchinari.
Scarsissima era l’innovazione di prodotto non consistente in un miglioramento incrementante i prodotti dati, ma riguardante l’identificazione di nuove funzioni da coprire con nuovi beni.
Scarsissimi erano gli investimenti in reti distributive e in tutto quello che viene prima e dopo la produzione fisica.
In realtà, questa idea di iperspecializzazione non sarebbe ovviamente di per sé un male, ma può diventare un problema.
Per quanto riguarda ad esempio l’innovazione, due ricercatori molto bravi dell’istituto di documentazione scientifica del CNR, Pianta ed Archibugi, avevano fatto uno studio splendido sull’innovazione e sulle tendenze innovative delle imprese in Italia, da cui erano emerse due cose che potrebbero sembrare ovvie.
  Primo:
Guardando alla tendenza innovativa delle imprese italiane a livello internazionale, veniva fuori molto chiaramente che gli italiani investivano in innovazione nei settori che gli altri avevano abbandonato, cioè nei settori declinanti.
Questo è anche ovvio, perché è chiaro che un sistema frammentato, che ha una grossa capacità di innovazione incrementale, riesce a fare dei salti. Bisogna però stare attenti, perché ci si espande verso aree di innovazione che rischiano veramente di diventare delle trappole.
Con le trappole, però, si può anche guadagnare molto, cioè il singolo può anche guadagnare molto. Ma noi non stiamo parlando di singoli, stiamo parlando del paese nel suo insieme.

Secondo:
D’altra parte, prendendo il finanziamento pubblico dell’innovazione nei precedenti vent’anni in tutti i paesi del mondo, si vede che, mentre negli altri paesi il finanziamento dell’innovazione è stato il moltiplicatore dei finanziamenti privati, in Italia questo si è invece sostituito ai finanziamenti privati. Cioè, i privati hanno finanziato con soldi pubblici gli investimenti che negli altri paesi erano stati finanziati con investimenti propri.