Giancarlo Sacconi

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L'Uomo libero

Se non sono per me, chi sarà per me?
Se sono per me soltanto, che sarà di me?
Se non ora, quando?
Che altro abbiamo?
Se mai qualcosa merita di essere onorato, dovrebbe essere semplicemente il dono inestimabile della pura e semplice esistenza.
Venerare e celebrare la vita! La propria vita!
Ecco la sola cosa importante.
Ecco perchè l 'individuo è il più nobile scopo dell 'esistenza propria e della politica.

Vivere nella disperazione perchè la vita sembra 'finita ' o perché la vita non ha un fine più elevato o non contempli un disegno preciso, è semplicemente ingratitudine.

Qualcuno avrebbe dovuto educarci all 'amore della bellezza attraverso lo sviluppo del temperamento, la cultura del gusto, la creazione dello spirito critico

Immaginare un creatore onnisciente e dedicare la nostra vita a una genuflessione senza fine sembra privo di significato.
E persino superfluo: perchè dilapidare tutto quell 'amore per un fantasma, quando sembra essercene così poco su questa terra?
Meglio abbracciare la soluzione di Spinoza e di Einstein: chinare semplicemente la testa, salutare le leggi e i misteri della natura, sollevando appena il cappello, e preoccuparsi della questione del vivere.


"Trasformare ogni "così fu" in "così volli che fosse" - solo questo può essere per me redenzione"
Zarathustra vuole dirci che occorre scegliere la propria vita: occorre vivere piuttosto che essere vissuti dalla vita.
Nietzsche ci rivolge un messaggio: dobbiamo vivere la nostra vita nel modo più completo: e allora, soltanto allora morire. Non lasciarsi alcuna parte di vita non vissuta alle spalle. Vivere la nostra vita in modo tale da avere voglia di ripetere la stessa vita in eterno.

Sempre Nietzsche ha scritto che la differenza tra un uomo e una mucca è che la mucca sa come esistere, come vivere senza angoscia, nel beato presente, senza portare il peso del passato e inconsapevole dei terrori del futuro. Ma noi sfortunati umani siamo così perseguitati dal passato e dal futuro che possiamo solo girovagare brevemente nel presente. Sapete perché bramiamo così ardentemente i giorni dorati dell 'infanzia? Perché quei giorni dell 'infanzia sono giorni spensierati, giorni "senza pensieri", giorni in cui non siamo ancora appesantiti da ricordi plumbei, dolorosi, dalle macerie del passato.
L 'infanzia è libera e dorata perché non c 'è il passato che ci schiaccia.

Chi vuole imparare è il corpo, per stare bene, per vivere bene, perché la vita sia una vita gioiosa. Noi possiamo pensare il nostro corpo, che si sviluppa attraverso le due mani.
Una mano è la mano che usa gli strumenti, gli utensili, che fa altre cose è non è finalizzata direttamente solo a se stessa. Questo ci da potere, ma non ci da la gioia.
Anche sant’Agostino dice questo.
Il sapere da potere, perfino la parola ha questa funzione di strumento del potere.
Ma abbiamo la mano sinistra che è la mano dalla parte del cuore, e che tiene i giocattoli. I giocattoli sono inutili e non servono per fare niente. E se non servono a niente, perché noi giochiamo con i giocattoli?
Semplicemente perchè ci danno piacere, gioia, allegria.

Il vero socialismo conduce verso l 'individualismo.

Non bisogna confondere l 'individualismo con ciò che si possiede.

Voler diventare genericamente un uomo migliore è un gesto empirico e ipocrita.
La sofferenza, come rovescio della medaglia, offre il privilegio di divenire più profondamente uomo.