Le Virtù
Il valore della virtù risiede nella capacità di
dare un'impronta stabile alla nostra personalità. Di per sè la virtù
non promette niente, si limita a compiacersi dei propri
atti. Le virtù ci consentono di avere un’identità, un proprio segno. Uno stile. Un grande stile, quando si riesce a mantenere la calma (la bellezza) di fronte alle grandi lotte della vita, i grandi imprevisti che di volta in volta ci assalgono e richiedono la capacità di una risposta. Come ricompensa alla vita la virtù offre il puro sentimento della dignità. Nella grande tradizione filosofica occidentale, già in Aristotele, negli stoici, e poi nella tradizione cristiana, le virtù sono considerate i cardini della strutturazione del carattere. |
La virtù come arte (del vivere). Un’idea di
virtù ce la dà la parola greca "άρετή" la cui radice è ar da
cui il latino ars. La virtù possiamo vederla perciò come
un’arte. La capacità di realizzare qualcosa di pieno, di
riuscito, di bello. Quindi il concetto di virtù contiene una
componente della realizzazione. Si può perciò dire che la
virtù è una abilità a realizzarsi, ad esistere, ad uscire
dalle difficoltà.
La virtù come forza. L’altra radice di virtù deriva dalla parola latina
virtus-ùtis «forza, coraggio», der. di vir «uomo»
“è la
capacità di adempiere, in ogni occasione, ai doveri del
proprio stato, nei confronti della Società e della Famiglia.
Essa si esercita con disinteresse e non si arresta né
davanti ai sacrifici né davanti alla morte.”.
Così
recita il vocabolario Treccani. |
Le virtù cardinali. Esistono delle virtù, se una distinzione si deve fare circa le
virtù, che hanno a che fare con la costruzione della propria
personalità. Se la virtù è, appunto, l’abilità ad esistere, darsi
una forma, uno stile, questo modo di essere virtuosi varia a seconda
dei contesti. Allora ci sono delle virtù fortemente caratterizzate
come lavoro su di sé. Sul modo di plasmare la propria energia.
Questa è la
versione cristiana, catechistica, però la base originaria in
cui sono stati elaborati questi termini, e codificate queste
virtù, parte da Platone e trova un suo assetto nella
filosofia stoica.
Dante vede 4 stelle.
È nel polo australe, dov’è il Paradiso. Le hanno viste soltanto Adamo ed Eva che stavano nel
Paradiso terrestre. |