Giancarlo Sacconi

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Studi di fattibilità.

Gli studi di fattibilità sono stati uno degli strumenti nati per aiutare aziende
che mostravano segni di cedimento, a individuare soluzioni alternative,
non di carattere finanziario, ma riguardanti innovazioni di prodotto e di
mercato, in modo da poter superare difficoltà contingenti.
Naturalmente iniziative del genere servono solo a sperperare denaro.
Gli imprenditori conoscono benissimo le proprie potenzialità.
Sanno se la propria azienda può affrontare cambiamenti radicali,
per inseguire, ad esempio, nuove prospettive di sviluppo in altre regioni o all 'estero.
Ma un check gratuito dell 'azienda non si nega. In special modo
quando questo è suggerito dai direttori delle banche, i quali possono così
documentare in qualche modo i propri interventi finanziari.

Nel tempo questi interventi sono diventati strumenti di clientelismo politico.
Gli incarichi venivamo così assegnati agli amici di turno.
I beneficiari non erano solo i partiti che suggerivano questi interventi,
ma gli stessi sindacati, oltre che, come detto, le stesse banche attraverso
le proprie strutture di servizio.

Ridurre drasticamente prima, e poi eliminare del tutto questi interventi,
è stato uno dei primi provvedimenti. Non sono mancate proteste molto risentite.

L 'insieme di questi studi di fattibilità nei 7 anni è perciò ridottissimo, ed è stato limitato
ad alcune situazioni del tutto peculiari, anche legate a precedenti impegni assunti.