Liberalismo
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ll vero liberalismo è riconoscimento. L'illuminismo ha prodotto uomini con una mentalità poliedrica, ma che poi sono condannati ad una condizione unilaterale. |
Liberismo Il liberismo economico, che non è mai stato ideologia, si è rivelato il vero vincitore del dopo-ideologia, insieme alla Chiesa. Si potrebbe dire che ha preso il posto della marxiana filosofia della storia. Il liberismo del nostro tempo è propriamente l’alleanza fra la tecnica, quale capacità di pre-determinare e indirizzare lo sviluppo economico e il capitale che ha come motore inesauribile il conseguimento del profitto. Il liberismo ha assunto una valenza planetaria. Ha conquistato anche la quasi totalità del mondo ex-comunista. È divenuto una visione della vita, che investe il mondo intero, determina linguaggi, costumi e modi di fare. È insieme, teoria e prassi, da una parte infatti il liberismo ha costruito una filosofia del mercato, dall’altro contempla l’agire nel mercato. Perciò si può affermare che siamo di fronte ad una nuova ideologia. Questa ideologia tende ad assumere il potere giuridico-politico, al fine di esprimere una tecnocrazia. Ciò significa governare per risolvere i problemi concreti. Quindi non solo governo di competenti, di esperti, di tecnici, da noi un’abitudine a cui sono ricorsi i partiti della sinistra, carenti di esperienza di governo, con scarsissimi risultati, ma, date per scontate queste qualità, uomini di azione, cioè con lo sguardo rivolto verso le soluzioni. Gli orfani del comunismo tormentati dal peso della memoria, e volendo dannarla e seppellirla, sono diventati essi stessi i sacerdoti della nuova verità, consegnandosi alla ideologia già loro nemica mortale. E non è che non ci abbiano pensato in tempo. Già da qualche decennio i figli della vecchia nomenclatura vengono educati in Inghilterra e negli Stati Uniti e molti di essi sono oggi pronti ad impegnarsi nei nuovi scenari che si sono aperti. |
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