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Giancarlo Sacconi

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L'ideologia
Il tramonto delle ideologie è stato il tramonto del pensiero politico

La crisi generale delle ideologie.

Parlare di ideologia oggi (2009) è come riesumare un vecchio arnese superato dalla storia e ritornare su questo argomento suscita più che perplessità, un rifiuto spontaneo.
Piegare "ad ogni costo" la realtà alla propria concezione è infatti quello che vogliono i suoi fautori.
Soggetti che vivono fuori dalla realtà, e la giudicano dall'alto delle loro certezze, come conforme o difforme, in pratica rifiutandola e cercando di imporla.

Perchè allora tornarci su?
Intanto per ricordare, en passant, che la caduta del muro di Berlino ha travolto non solo il  socialismo reale, ma anche le ideologie borghesi che quello combattevano.
I partiti che fondavano il proprio fondamento sull'anti-comunismo si ritrovarono senza più contenuto ideologico.
La tempesta giudiziaria si è poi abbattuta su partiti ideologicamente impoveriti dalla loro stessa vittoria.
Dissolto il nemico comune, quelle ideologie sono state messa da parte e  mandate in soffitta senza nostalgie.
Quindi la crisi delle ideologie è stata una crisi generale.
In quel periodo gli uomini politici cominciarono a definirsi non-ideologici, anti-ideologici, post-ideologici.

Si inaugurava così la politica senza ideologia.
La perdita del riferimento ideologico ha determinato l'approdo ad un pragmatismo grossolano.

Nostalgia delle ideologie?

Certamente, ma con un significato opposto a quello che esprime l'ideologo dogmatico. In pratica un esprimere il proprio pensiero e la propria azione all'interno della società e della realtà. Perchè, a contatto con il mondo reale,  non si rischia di trasformare in dogma le  convinzioni ideali, che invece possono essere arricchite. Come lo scienziato autentico che si aspetta sempre di venire contraddetto da una ipotesi più evoluta.

Una nuova forma di riferimento ideale per la politica.

Un principio universale è indispensabile all'azione degli uomini. Abbiamo bisogno, per agire, di credere nella verità o in qualcosa che assomigli alla verità.
  Ecco perchè nei secoli, a dispetto di ricorrenti critiche e ribellioni contro le ideologie e le utopie prevalenti, con i conseguenti svuotamenti di senso, esse riappaiono continuamente per caratterizzare di nuovo altre epoche storiche. .

A dimostrazione che non basta conoscere le cose come sono (specialità degli esperti e dei tecnici della materia), ma occorre anche che queste cose siano o non siano in un certo modo, che siano in grado di cambiare una realtà che si è corrotta, con lo sguardo rivolto al di là dell'arida quotidianità.

E questo comporta una interpretazione della vita e della storia.

Non c'è ideologia senza filosofia; non c'è filosofia, che voglia farsi azione nel mondo, senza ideologia.

L'ideologia così intesa è uno strumento di persuasione e di efficacia pratica, che ha sempre come riferimento  una filosofia, una visione del mondo e della vita.

L'ideologia non è da considerare sempre negativamente come un semplice travestimento di interessi economici o di altro genere, ma piuttosto come una forma strumentale e funzionale, che una categoria filosofica assume nel momento in cui vuole farsi persuasione e guida.

Quelle idee che aspirano a diventare riferimento e guida della società si traducono in ideologie. Esse possono formarsi a seguito di una pratica diffusa nella società e salire, per così dire, dal basso, o, come avviene più frequentemente, scendere dall'alto, da elaborazioni di menti o di gruppi illuminati. Ogni ideologia s'inscrive quindi nell'orizzonte di una filosofia.

IDEOLOGIE VECCHIE SI SONO RAFFORZATE

La dissoluzione del socialismo reale e il declino delle ideologie non hanno però lasciato una terra deserta.
Sul socialismo hanno avuto la prevalenza due ideologie che lungi dal dissolversi sono divenute il nuovo abbecedario della politica:
il liberalismo e/o liberismo economico
la Chiesa cattolica

Siamo diventati tutti liberali e quanto basta cattolici.