Le linee guida della nuova gestione
Per
realizzare la più completa trasparenza ed efficacia operativa della
Società,
furono assunti provvedimenti
che si tradussero in cambi di
rotta abbastanza drastici, tra cui:
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Abolire il rilascio di
garanzie fidejussorie, massima fonte di perdite.
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Eliminare le consulenze
esterne inutili e a volte dannose, perchè influenzate da pressioni nteressate
e non controllabili. Spesso promosse per giustificare un provvedimento
economicamente non valido.
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Limitare le assunzioni di
personale allo
stretto necessario (in 7 anni furono 4), e comunque solo attraverso
selezioni nell'ambito consiliare. Fino ad allora i partiti
l'avevano fatta da padroni.
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Evitare partecipazioni di
venture capital.
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Favorire prestiti
obbligazionari.
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Ritirare il sostegno della Finanziaria
a quelle situazioni aziendali, cooperative e aziende in
difficoltà, la cui gestione veniva affidata ad amministratori di
"fiducia" della Finanziaria e da questa retributi. Questi, tutti
indistintamente, prolungavano la vita dell'azienda oltre ogni
ragionevolezza, attingendo a risorse ingenti anno dopo
anno, e dando vita a un evidente conflitto di interessi, che
coIncideva con l'interesse politico diretto a mantenere più a
lungo possibile l'occupazione
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Bloccare gli interventi
assistenziali.
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I
Sindacati furono informati che i "salvataggi" di aziende non sarebbero stati più
finanziati. In questo caso il consenso fu totale, perchè la
situazione era diventata insostenibile. Nei 7 anni di gestione
questo tacito concordato funzionò, anche se non mancarono in
seguito, per altri motivi, screzi anche importanti.
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Effettuare la Revisione e
Certificazione del Bilancio affidandola ad una Società di
primaria importanza nazionale (fu scelta la la Deloitte & Touche), per mettere a tacere
le insinuazioni circa la non trasparenza dei conti, che avevano
accompagnato gli ultimi anni della precedente gestione.
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Convocare una conferenza
programmatica, per comunicare pubblicamente queste linee.
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Promuovere un ruolo più compartecipe
e propositivo delle Associazioni di categoria, dalle
quali si ebbe poi un contributo serio e consapevole.
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Promuovere la revisione delle decisioni assunte dal Consiglio di Amministrazione della
precedente gestione nella sua ultima riunione. In quella sede
furono impegnate in blocco risorse per almeno i due anni
successivi. Il passaggio delle consegne comportò una vacanza
operativa di un paio di mesi. Il nuovo Consiglio (che
comprendeva anche consiglieri riconfermati) fu perciò chiamata a
riconsiderare le deliberazioni assunte in quella seduta, essendo
ormai trascorso un considerevole lasso di tempo. Il risultato fu
che si riconobbe
all'unanimità che quasi tutte le
situazioni riesaminate presentavano una realtà deversa e tale da non giustificare, per motivi diversi,
gli interventi finanziari a suo tempo proposti. Le
proteste e le pressioni furono vibranti, da ogni dove, ma tutte rispedite al mittente. E fu subito giorno.
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