In Umbria sono state istruite 2 Tangentopoli.
Inizialmente una prima targata TR e a seguire
l'altra di PG. Infatti 2 sono le province umbre.
Sembra che le cose siano andate così: dopo che a Terni si era rovesciato il diluvio e a
Perugia poche gocce di pioggia, molte proteste si
erano alzate da quella città, perchè, si diceva, e a
ragione, che, se così stavano le cose a Terni, non
era possibile che a Perugia non fosse accaduto
nulla. A guidare i mugugni, in prima fila, un ex Assessore
Regionale (già distintosi in precedenza a Terni come
un vero e proprio Torquemada). Ma anche a Perugia non mancavano i sostenitori della
medesima tesi, per convenienze di diversa natura. A Perugia, in effetti, già da tempo funzionava un
alto livello di coordinamento informale che tendeva
a preservare le "Istituzioni" da incursioni
sanguinose della giustizia. In altre
parole, ci si era detto: salviamo il prestigio del Comune, della
Regione, della Provincia, e delle Istituzioni in
genere, e vediamo se è possibile evitare almeno
arresti clamorosi di personaggi in carica, se non proprio le inchieste.
Non c'è da stupirsi che
persone e/o partiti cerchino di salvare il
salvabile o di salvarsi. E nemmeno che in condizioni di emergenza anche
la Magistratura, titolare di uno dei tre poteri
dello Stato, venga responsabilizzata in tal senso.
Non sapremo mai, ovviamente,
se e quanto questa responsabilizzazione abbia
operato nel contesto perugino. Fatto si è che, di fronte a quel montante
malcontento, si materializzò una via
per riequilibrare la bilancia. L'occasione si presentò, manco a dirlo, proprio a
Terni. Un dirigente perugino della Conad, era stato
arrestato ed era colà detenuto da un paio di mesi. Dopo quella lunga resistenza si decise a "vuotare il
sacco". Tra le altre cose tirò fuori la storia di un
presunto tentato malaffare, non andato poi nemmeno a
buon fine, consumato a Perugia. Fu scarcerato il giorno dopo la firma di quel
verbale. Da queste
dichiarazioni il P.M. trasse
materiale per coinvolgere 2 comunisti 2 socialisti e
1 missino:
- L'ex Segretario amministrativo del PCI
- L'ex Segretario amministrativo del PSI
- L'ex Segretario Politico del PCI
- L'ex Presidente di Sviluppumbria, individuato
comunque come autorevole esponente PSI
- L'ex consigliere del Comune di Perugia del Movimento
Sociale Italiano.
Il quadro presentava una sua "armonia" e la stampa
fece la sua parte amplificando a dismisura quella
che venne definita la "Tangentopoli rossa a
Perugia", ma evitando accuratamente di guardare
dal buco della serratura. Lo slogan non offendeva i "rossi" che
potevano così dimostrare che non controllavano la
magistratura, sospettata di simpatie di sinistra a
causa di una precedente inchiesta, con arresti
democristiani all'Università, e la
stessa Magistratura vedeva attenuarsi quel sospetto.
I 5 personaggi
coinvolti erano tutti dimissionari da tempo dagli incarichi ricoperti, e
non ruotava certo su di loro la grande, si fa per dire, politica locale.
Sulla vicenda erano stati sollecitati a vario titolo
soprattutto Assessori e Amministratori delle diverse
amministrazioni, titolari degli effettivi poteri
decisionali. PM e GIP non ritennero di attivare una normale procedura di rinvio a
giudizio e non interrogarono gli interessati prima dell'arresto.
I risultati
positivi non mancarono, perchè dall'iniziativa
giudiziaria si è potuto:
- salvaguardare le Istituzioni,
oltre agli uomini che queste avevano guidato, e
attraverso di esse, l'immagine della Città di
Perugia, ;
- salvaguardare i Partiti di maggioranza e i loro
dirigenti più eminenti;
- presentare una Magistratura equanime, perchè, come
già visto, l'inchiesta coinvolgeva 2 comunisti, 2
socialisti, 1 missino, dopo che solo un anno prima
aveva implicato solo esponenti democristiani.
Sugli sviluppi dell'intera vicenda questo sito
pubblica, per i più interessati, gli atti
processuali di propria pertinenza.
|
|