Una assoluzione virtuale
L'assoluzione dopo 8 anni dai fatti
contestati e dopo 6 dall'arresto risolve solo l'aspetto tecnico
riguardante il proprio status giuridico di libero cittadino (che non
è poco, intendiamoci!), ma lascia intatti i danni provocati
dall'arresto nei rapporti sociali, con difficoltà
di ritrovare il proprio ruolo morale e professionale.
perchè:
Per gli avversari politici e per i
giustizialisti l'assoluzione è comunque ingiusta, il collegio
giudicante ha comunque sbagliato, nel presupposto che se uno è stato
arrestato qualcosa deve pur esserci.
Per i politici che hanno capito tutto e seguito
l'andamento del processo, e che sono rimasti in carica, una
forma di ritrosia impedisce il ristabilimento di
rapporti veri.
Per la classe politica in generale, si viene
considerati comunque come i reduci dal Viet-Nam, che vivevano e
vivono ancora nelle foreste americane, ovvero dei sopravvissuti,
magari senza macchia, ma se possibile da dimenticare.
Poi c'è la gente, tanta gente che ricorda a mala
pena l'inizio della vicenda, figuriamoci la conclusione.
Qualcuno, dopo anni, trova il coraggio di domandarti, titubante: ma come è
andata a finire?
E se dopo 10 anni dici loro che sei stato assolto, rimane l'ombra
della conclusione all'italiana: tutti graziati.
Una considerazione che i professionisti del giustizialismo non mancano
mai di sottolineare.