Giancarlo Sacconi

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Una assoluzione virtuale 

L'assoluzione dopo 8 anni dai fatti contestati e dopo 6 dall'arresto risolve solo l'aspetto tecnico riguardante il proprio status giuridico di libero cittadino (che non è poco, intendiamoci!), ma lascia intatti i danni provocati dall'arresto nei rapporti sociali, con difficoltà di ritrovare il proprio ruolo morale e professionale.
perchè:

Per gli avversari politici e per i giustizialisti l'assoluzione è comunque ingiusta, il collegio giudicante ha comunque sbagliato, nel presupposto che se uno è stato arrestato qualcosa deve pur esserci.

Per i politici che hanno capito tutto e seguito l'andamento del processo, e che sono rimasti in carica, una forma di ritrosia impedisce il ristabilimento di rapporti veri.

Per la classe politica in generale, si viene considerati comunque come i reduci dal Viet-Nam, che vivevano e vivono ancora nelle foreste americane, ovvero dei sopravvissuti, magari senza macchia, ma se possibile da dimenticare.

Poi c'è la gente, tanta gente che ricorda a mala pena l'inizio della vicenda, figuriamoci la conclusione.
Qualcuno, dopo anni,  trova il coraggio di domandarti, titubante: ma come è andata a finire?
E se dopo 10 anni dici loro che sei stato assolto, rimane l'ombra della conclusione all'italiana: tutti graziati.
Una considerazione che i professionisti del giustizialismo non mancano mai di sottolineare.