Giancarlo Sacconi

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La Qualità Totale.

L 'impegno per la qualità totale nella nostra regione, si è sviluppato in seguito una iniziativa congiunta mia personale e da quella dell’Associazione degli Industriali.
Venuto a conoscenza di una iniziativa della Regione Lombardia per sostenere le azioni delle imprese nella qualità totale, mi sono documentato attraverso amici personali di Milano, ed ho poi trasmesso la documentazione e l’idea ai rappresentanti socialisti nel Consiglio Regionale, che ne hanno fatto oggetto di una proposta di legge promossa da Antonio Pinotti capogruppo socialista. L’allora PDS, che condivideva con noi la gestione politica della Regione, non era invece d’accordo su questo intervento, perché, si sosteneva, che l’impresa aveva tutto l’interesse ad impegnare proprie risorse nella qualità totale, perché l’investimento avrebbe determinato un aumento dell’utile aziendale e perciò questo non doveva essere oggetto di intervento pubblico.
Tale posizione fu esplicitata dal Direttore di Sviluppumbria Dr. Agostini in una riunione presso l’Associazione degli Industriali.
La proposta di legge fu poi approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale (L.R. 19 del '91).

A seguito di ciò Sviluppumbria si impegnò a fondo in una azione di sensibilizzazione alle problematiche della Qualità Totale puntando ad una loro specificazione.

A motivare questo atteggiamento, condiviso con l ' Associazione degli Industriali, era la consapevolezza che, dopo aver stimolato l 'ambiente sulle motivazioni generali, fosse maturato il momento di raccordare l 'azione sensibilizzatrice ad un più preciso delinearsi del quadro legislativo e normativo a livello Comunitario, Nazionale e Regionale.

Su quest 'ultimo, in particolare, Sviluppumbria si è impegnò nel 1992, sulla spinta dell 'approvazione della L.R. 19 del '91, concorrendo prima, a definire il Piano Operativo poi, anticipando, i tempi del complessivo intervento, nelle more dell 'approvazione del Piano Operativo da parte del Consiglio Regionale e del pronunciamento di conformità da parte dell 'apposita Commissione CEE.

La scelta operata - d 'intesa con i soggetti indicati dalla Legge - di puntare alla Certificazione/accredi-tamento di sistema, ai sensi delle norme UNI EN della serie 29000 e 45000 per la parte efficace verso i terzi, corrispose , visto il numero delle richieste pervenute, ad una reale aspettativa delle imprese di produzione e di servizi più esposte alle esigenze del mercato nazionale ed internazionale.
  Decine di imprese pervennero alla certificazione, nell 'ambito del primo biennio di operatività dell 'intervento, sullo stimolo non solo finanziario della legge, con un indubbio riflesso sulla qualificazione dell 'apparato produttivo delle imprese piccole e medie della nostra regione.

Nel corso del '93, sulla base della concreta verifica dell 'intervento attivato fu delineato il nuovo Piano Operativo biennale per quanto concerneva:
- gli obiettivi, articolati anche oltre la certificazione di sistema ed estesi ad altri tipi di interventi di miglioramento della qualità ';
- le spese ammesse a contributo, che dipendevano in larga misura dai mezzi finanziari mobilitabili e che si sarebbero dilatate sostanziosamente se si fossero considerate in modo più compiuto le problematiche formative e quelle più propriamente tecnologiche;
- i soggetti beneficiari, attraverso una loro ridefinizione dimensionale e settoriale operabile in armonia con le indicazioni comunitarie.

Sviluppumbria concorse all 'operatività del primo biennio impegnando L.500 milioni dal proprio Fondo programma, a copertura della dotazione generale (L.2.000 milioni) e, in particolare, delle richieste provenienti da zone non ricomprese negli ambiti operativi delle risorse comunitarie riservate alle zone PIM, Obiettivi 2 e 5 b.

Fu questa di Sviluppumbria una iniziativa di grande importanza, perché questo strumento finanziario a disposizione delle imprese, con innegabili positivi risultati, trovò poi un convinto sostegno, oltre che in Sviluppumbria, in altre istituzioni regionali che attendevano allo sviluppo industriale.

La legge 19 fu dotata di finanziamenti congrui, e comunque adeguati agli sforzi crescenti degli imprenditori in questa direzione, e fu previsto il suo utilizzo nei programmi degli anni successivi.

Questo che si può leggere nel link "qualità" è il progetto di legge, poi approvato dalla Regione, da me predisposto sulla base dell'esperienza lombarda. I comunisti erano fortemente critici in quanto sostenevano che il miglioramento della qualità dei processi e dei prodotti avrebbe portato utilità alle aziende e quindi essendo ciò nel loro esclusivo interesse, un sostegno pubblico era improponidbile.
Così è stato il capogruppo del Psi Antonio Pinotti a portare avanti con successo l'iniziativa, cottenendo l'approvazione del Consiglio.