Giancarlo Sacconi

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Perchè una Finanziaria Regionale

Le piccole e medie imprese sono sempre state oggetto di grande attenzione nel panorama politico italiano.

Ma il ruolo fondamentale che esse hanno ricoperto nello sviluppo della nostra economia non è stato accompagnato da adeguate misure di politica economica.

L’introduzione dell’ordinamento regionale in Italia non accolse le istanze di coloro che vedevano nel centralismo un freno allo sviluppo delle piccole realtà locali, perchè più sensibile ai problemi della grande impresa.

Nel trasferire le competenze in materia economica, lo Stato si era  riservato il settore industriale, a prescindere dalla dimensione d’impresa, attraverso l’apposito Ministero.

Infatti, la legge che trasferiva i poteri alle Regioni non prevedeva la delega in materia di industria e ciò impediva di fatto l’intervento diretto della Regione in questo campo.

Ma la volontà degli amministratori regionali di dedicare energie e risorse per promuovere l’impresa manifatturiera individuata come uno dei principali motori dei processi di sviluppo, non venne meno.

Si cercò allora di bypassare questo vuoto del potere di intervento legislativo regionale, individuando vie traverse che potessero comunque ottenere i medesimi risultati.

In alcune regioni nacquero così le Finanziarie regionali, Società per azioni a forte partecipazione pubblica, ciascuna modellata secondo le peculiari esigenze territoriali di riferimento, ma tutte orientate a sostenere lo sviluppo della piccola e media impresa.
  La formula consentiva di intervenire indirettamente a livello locale, senza con ciò disattendere la normativa generale.

In quegli anni furono avviate, in gran parte delle regioni italiane, politiche industriali che si proponevano di aiutare concretamente la piccola impresa attraverso la riduzione del costo del denaro, la promozione dell’export, il trasferimento di tecnologie, la prestazione di servizi reali.

Ma non solo. A questi interventi se ne aggiunsero altri ancor più ambizioni, quali il riequilibrio territoriale e la realizzazione ad ampio raggio di aree industriali attrezzate e la nascita di nuovi soggetti industriali.

Se l’idea che mosse gli amministratori regionali era collegata dappertutto alla volontà di sostenere la piccola e media impresa, nei fatti lo strumento che poi scaturì nelle diverse realtà si sviluppò con caratteristiche abbastanza diverse da regione a regione.

Accanto ad organismi specializzati nel sostegno finanziario, videro la luce altri più orientati alla fornitura di servizi reali o a sostegno del territorio, con figure intermedie.

Nel panorama nazionale si venne a formare un quadro abbastanza eterogeneo e ciascuna finanziaria vide la combinazione di fattori molteplici e non sempre coerenti.

L 'Umbria seguì l 'esempio di molte altre regioni perchè l 'incidenza produttiva ed occupazionale nell 'economia locale dell 'impresa minore era di tutto rilievo.

La Finanziaria venne denominata Sviluppumbria S.p.A.