Giancarlo Sacconi

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I "Ricordi" di Guicciardini

Alcuni aforismi "italianizzati" tratti dai "Ricordi".
32-L'ambizione non è dannabile, nè è da vituperare l'uomo ambizioso che cerca la gloria con mezzi onesti e onorevoli: anzi sono proprio questi uomini che operano cose grandi ed eccelse, e a chi manca questo desiderio è uno spirito freddo e inclinato più all'ozio che alle faccende.
È invece rovinosa e detestabile quell'ambizione che ha per unico fine la grandezza, come hanno comunemente i principi, quando se la propongono per idolo, e per conseguire ciò che li porta a quella, fanno tabula rasa della coscienza, dell'onore, dell'umanità e di ogni altra cosa.
179-Io mi feci beffe da giovane del sapere suonare, ballare, cantare e simili leggiadrie: dello scrivere ancora bene, del sapere cavalcare, del sapere vestire con eleganza, e di tutte quelle cose che pare che diano agli uomini più presto ornamento che sostanza.
Ma avrei in seguito desiderato il contrario, perchè se è bene e non conveniente perdervi troppo tempo ed educarvi i giovani, perchè non vi deviino, nondimeno ho avuto esperienza che l'eleganza ed il saper fare bene ogni cosa danno dignità e reputazione agli uomini, anche dotati di ogni altro pregio, e comunque sembra che a chi ne manchi, manchi qualcosa.
Senza considerare che l'abbondare delle buone maniere apre la via ai favori di principi, e in chi ne abbonda è principio, talvolta, di grande profitto e promozione sociale, non essendo più il mondo e i principi fatti come dovrebbero, ma come sono.

31-Coloro che attribuendo tutto alla prudenza e alla virtù, escludono quanto possono la potenza della fortuna, devono almeno confessare che è comunque necessario capitare o nascere in tempi in cui le virtù e qualità per le quali tu ti stimi, siano in pregio.
Per esempio quinto Fabio Massimo, al quale l'essere temporeggiatore dette tanta reputazione, capitò in una guerra nella quale l'irruenza era perniciosa e utile invece la lentezza: in un altro tempo avrebbe potuto essere il contrario.
La sua fortuna consisté in questo: che i suoi tempi avevano bisogno di quella qualità che era in lui.
Chi potesse variare la natura secondo la condizione dei tempi, il che è difficilissimo se non impossibile, sarebbe tanto manco dominato dalla fortuna.
26-Gli uomini dovrebbero tenere molto più conto dei fatti tangibili che delle cerimonie; e nondimeno è incredibile quanto la finezza complimentosa leghi comunemente ognuno.
Ciò nasce dal fatto che ognuno pensa di meritare di essere stimato molto, e si indigna se si accorge che tu non ne tieni quel conto che egli ritiene di meritare.
30-Chi considera bene non può negare che nelle cose umane la fortuna ha grandissima potestà, perchè si vede che continuamente ricevono grandissimi moti da accidenti fortuiti e che non è in potestà degli uomini nè a prevederli nè ad evitarli. E benchè l'alacre avvedutezza degli uomini possa moderare molte cose, nondimeno da sola non basta, ma necessita ancora di buona fortuna.
52-Quasi tutti coloro che hanno contribuito a rendere grandi altri, con il tempo diventano piuttosto freddi con costui.
La ragione potrebbe essere che questo, venuto a conoscenza della abilità sua, teme di non potergli un giorno togliere quello che gli ha dato.
O forse è anche perchè quello, sembrandogli di avere meritato molto, di solito vuole molto di più di quanto gli è concesso e diventa scontento.
Da cui inimicizie e diffidenze tra il principe e i suoi sostenitori.
37-Nega sempre quello che tu non vuoi che si sappia, o afferma quello che tu vuoi che si creda, perchè ancora che in contrario vi siano molti indizi o prove, l'affermare o negare gagliardamente mette spesso a partito il cervello di chi ti ode.41-Se gli uomini fossero buoni e prudenti, chi ha responsabilità di guidare gli altri potrebbe usare più la dolcezza che la severità, ma essendo invece gli uomini in gran parte o poco buoni o poco prudenti, è necessario usare soprattutto la severità.
Certo, l'ideale sarebbe una via di mezzo, ma pochi hanno questo dono divino.
35-Quanto è diversa la pratica dalla teoria!
Quanti sono coloro che pur intendendo bene le cose, non se ne rammentano al momento giusto o non sanno metterle in atto!
A queste persone l'intelligenza è inutile, perchè è come avere un tesoro in un'arca con obbligo di non tirarlo mai fuori.
5-Se gli uomini fosseri discreti e grati abbastanza, il padrone dovrebbe beneficare il più possibile i suoi servitori.
Ma poichè l'esperienza dimostra che i servitori non appena sono sazi, o se al padrone manca occasione di trattarli bene come ha fatto nel passato, lo lasciano in asso, allora occorre tenere la mano stretta, ed essere con loro più scarsi che larghi, tenerli legati più con la speranza che con gli effetti.
Per ingannarli è necessario beneficarne talvolta qualcuno largamente, e questo basta.
Perchè è naturale che negli uomini conti più la speranza che il timore, e che più li alletti e li seduca l'esempio di uno che vedono beneficato, mentre non si sentono spaventati da molti che non sono trattati bene.
23-Le cose future sono tanto fallaci e sottoposte a tanti accidenti, che il più delle volte anche i più savi se ne ingannano: e chi annotasse i loro giudizi, soprattutto riguardanti i particolari delle cose, perchè in generale più spesso colgono nel segno, vedrebbe che non ci sarebbe differenza tra questi e coloro ritenuti non savi.
Lasciare un bene presente per paura di un male futuro è il più delle volte pazzia, quando il male non sia molto certo o vicino, o molto grande se comparato al bene: altrimenti, per una cosa che poi riesce vana, ti perdi il bene che tu potevi avere.
36-Chi deve ingraziarsi gli uomini faccia bene attenzione a non negare mai recisamente quando è richiesto, ma a dare risposte generiche.
Perchè chi richiede, talvolta non ha bisogno proprio del tuo aiuto, o sopravvengono impedimenti talmente legittimi da giustificarti pienamente.
Senza considerare il fatto che molti uomini sono ottusi e facilmente si lasciano aggirare con le parole, in modo che, anche non facendo quello che non vuoi o non puoi fare, spesso le buone maniere nel rispondere (e il mostrare attenzione al problema) lasciano soddisfatta quella persona che, se avessi negato fin da principio, sarebbe restata in ogni caso mal contenta di te.
6-È un grande errore parlare delle cose del mondo indistintamente e assolutamente, per regola, perchè tutte si presentano diverse fra loro e con eccezioni e queste eccezioni non si trovano scritte nei libri, ma le insegna la discrezione.

È più necessario studiare gli uomini che i libri.
(la rochefoucauld/maximes, 550)
7-Fate bene attenzione nel parlare di non dire mai senza necessità cose che se riferite possono dispiacere ad altri, perchè spesso in tempi e modi non pensati nuocciono grandemente a voi stessi.
State molto attenti: molte persone anche prudenti spesso non si controllano, ed è effettivamente difficile astenersene.
Ma se la difficoltà è grande, è molto maggiore il frutto che ne risulta a chi lo sa fare.
24-Non c'è cosa più labile che la memoria dei benefici ricevuti: e allora fate affidamento piuttosto su quelli che sono condizionati in modo tale che non possono essere inadempienti, che su quelli che avete beneficato, perchè questi spesso o non se ne ricordano o ritengono i benefici ricevuti minori di quello che sono o reputano che questi siano stati fatti quasi per obbligo nei loro confronti.
15-Io ho desiderato come fanno tutti gli uomini onore e utile: e ne ho conseguiti molte volte più di quello che avevo desiderato o sperato; e nondimeno non vi ho poi trovato quella soddisfazione che mi ero immaginato; ragione questa, potentissima a tagliare assai la vana cupidità degli uomini.10-Non basta la prudenza naturale senza l'esperienza. Chi ha maneggiato faccende, benchè prudentissimo, si rende conto che con l'esperienza si giunge a comprendere e dunque a fare molte cose che sarebbe impossibile fare solo con l'ingegno nativo.11-Nel gratificare gli uomini non vi spaventi la ingratitudine di molti; perchè oltre che beneficiare sè medesimi, senza altro scopo, è cosa generosa e quasi divina, ci si imbatte a volte in qualcuno così grato che ci si sente ricompensati di tutti gli altri.
8-Se dovete ingiuriare una persona singola, non tirate in ballo la città, la sua famiglia, la patria, perchè è pazzia grande volendo offendere un uomo solo, ingiuriane molti.27-L'unica seria garanzia riguardo ad una persona sul cui conto nutri dei dubbi, è che le cose stiano in modo che, benchè voglia, non ti possa nuocere.
Perchè quelle sicurezze fondate sulla volontà e discrezione di altri sono fallaci, considerato quanta poca bontà e fede si trova negli uomini.
16-Le grandezze e gli onori sono comunemente desiderati, perchè tutto quello che vi è di bello e di buono appare esternamente ed è in piena luce: ma le molestie, le fatiche e i fastidi e i pericoli sono nascosti e non si vedono .
19-Non si possono fare le congiure senza compagnia di altri, e quindi è pericolosissimo, perchè essendo la più parte degli uomini o imprudenti o cattivi, si corre troppo pericolo ad accompagnarsi con persone di simile sorte.
25-Guardatevi dal fare un piacere a qualcuno, se ciò comporta un dispiacere a qualcun altro, perchè chi è ingiuriato non dimentica, anzi reputa la ingiuria più grave di quello che è in realtà; chi è beneficato non se ne ricorda o gli pare di essere beneficato manco che non è.
14-Non esiste cosa più preziosa degli amici, quindi non perdete occasione di farne; perchè gli uomini si ritrovano spesso, e gli amici giovano, e i nemici nuocciono, in tempi e luoghi che uno non si sarebbe mai aspettato.
62-I vecchi sono più avari dei giovani, mentre dovrebbe essere il contrario, in quanto dovendo quelli vivere di meno, basterebbe loro poco.
Si dice che questo avviene perchè gli anziani sono paurosi di restare senza mezzi gli ultimi anni di vita, ma io non credo che questo sia vero.
Penso invece che quanto più si vive, più ci si abitua alla vita e più gli uomini si attaccano alle cose del mondo: quindi vi hanno più affezione e più se ne turbano.
57-Quanto sono più felici gli astrologi che gli altri uomini!
Quelli, dicendo tra cento bugie una verità, acquistano fede in modo che è creduto loro il falso; questi dicendo tra molte verità una bugia, la perdono in modo che non è più creduto loro il vero.
Questo apparente paradosso deriva dalla curiosità degli uomini che, desiderosi di sapere il futuro e non avendo alcun modo di farlo, sono inclini a correre dietro a chi promette loro di saperlo dire.
43-Ho osservato nei miei governi che molte cose che ho voluto condurre, quali pace, accordi civili ecc.., devono essere lasciate andare a lungo, prima di impegnarvisi direttamente, perchè alla fine, per stanchezza, le parti vengono a chiederti che tu definisca l'accordo.
Così, pregato, puoi condurre in porto ciò che volevi, con reputazione e senza alcuna cupidità manifesta.
42-Non puntare tutto sulla popolarità, piuttosto che sulla reputazione, perchè una volta perduta questa si perde anche la benevolenza e a questa subentra l'essere disprezzati.
A chi mantiene la reputazione, invece, non mancano amici, grazia e benevolenza.
47-La dottrina accompagnata con cervelli deboli non li migliora, ma spesso li guasta.
Invece quando la cultura acquisita, l'esperienza culturale, l'intelligenza innata, si incontrano con il buono naturale, ciò fa gli uomini perfetti e quasi divini.
53-Chi ha l'incarico di difendere terre, deve avere come principale obbiettivo di allungare quanto può la difesa, perchè, come dice il proverbio, chi ha tempo ha vita.
La dilazione reca infiniti favori da principio non sperati e non conosciuti.
59-Dissi già a Papa Clemente, che si spaventava di ogni pericolo, che una buona medicina a non temere così facilmente, era ricordarsi di quante cose simili aveva temuto invano.
Con questa avvertenza: non voglio dire che gli uomini non devono temere mai, ma che non devono assuefarsi a temere sempre.
60-L'ingegno più che mediocre è dato agli uomini per loro infelicità e tormento, perchè non serve loro ad altro che a tenerli con molte più fatiche e ansietà che non hanno quelli che sono più positivi.
61-Sono varie le nature degli uomini: certi sperano tanto che danno per certo quello che non hanno, altri temono tanto che mai sperano se non hanno in mano. Io mi accosto più a questi secondi che ai primi: e chi è di questa natura si inganna poco, ma vive con più tormento.
46-Chi ha gli Stati in mano non deve usare medicine forti, se non per estrema necessità.49-Non dire ad alcuno i tuoi segreti, perchè gli uomini parlano, poi, per vari motivi: chi per stoltezza, chi per profitto, chi vanamente per apparire che sa.70-La vera prova dell'animo degli uomini si ha quando viene loro addosso un pericolo improvviso: chi regge a questo -e se ne trovano pochissimi- si può veramente chiamare animoso e imperterrito.